IL SENSO DEL VINO
di Carlo Dugo
Quante volte quando ci viene offerto un calice di vino ci fermiamo a pensare a ciò che abbiamo nel bicchiere? Siamo abituati a bere, non a degustare; non ci concentriamo sul prodotto, ma soltanto sulla parte liquida che ingeriamo. In realtà il vino, qualunque esso sia, porta con sé molteplici sfumature. Si potrebbe dire che è l’impero dei sensi in quanto è in grado di stimolare pienamente i nostri cinque sensi. La vista, ci da enorme piacere poter apprezzare in controluce le variazioni di colore dovute all’infrangersi dei raggi luminosi con le molecole del prodotto. L’udito, provate a versare del vino strutturato in un calice con silenzio attorno, sentirete parlare il vino, lo sentirete trasmettervi ciò che per anni ha sviluppato, durante gli affinamenti in botte e successivamente in bottiglia… Il tatto, prendere una bottiglia, sentirne il peso del vetro, toccare il tappo di sughero, sfiorare l’etichetta per comprenderne le sfumature, ci rende l’idea di qualità e bontà del prodotto. L’olfatto, forse il più importante dei sensi… Ci fa apprezzare la storia del vino, ci fa comprendere le qualità scaturenti dalle varie sfumature di profumo, ci consente di viaggiare con la memoria fino a tornare bambini, soltanto apprezzando un profumo che ci ricorda l’infanzia. E il Gusto: il vino è in grado di stimolare le papille gustative poste alla base della lingua; queste iniziano a salivare aiutandoci nella fase della masticazione e deglutizione, ma in realtà, il vino ci trasmette altre sensazioni, tipo l’astringenza e la persistenza, sinonimo di vini di struttura. Il vino risveglia i nostri cinque sensi ed entra in contatto con il nostro mondo più nascosto, dobbiamo soltanto farlo esprimere e comprendere il suo messaggio. Il vino è fatto per noi, i nostri avi ci hanno fatto giungere un prodotto di ineguagliabile bellezza, pertanto il consiglio è “ascoltare” ed immedesimarsi nella storia del prodotto che stiamo degustando.
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