Tra palco e realtà
di Why Not Accademy
Ilio Vannucci nasce come ballerino, ma presto, grazie al mondo del Musical in cui lavora per molti anni, si avvicina anche alla musica ed oggi è un cantautore molto apprezzato.
Lo abbiamo intervistato per i lettori di Top-One, dopo la recente uscita di “Ho amato te”, ecco cosa ci ha risposto:
Sei ballerino, cantante, attore… un artista a 360 gradi… quale senti più tua?
Alla mia veneranda età ti dico che ormai la danza è passata in ultimissimo piano. Mi vedo molto più proiettato nel mondo musicale e attoriale. Purtroppo con tutta questa situazione non sono più riuscito a fare nulla come attore, invece con la musica mi sono dato molto da fare e ho avuto molte soddisfazioni.
Hai partecipato ad un film e a numerose rappresentazioni teatrali, cosa preferisci?
Il teatro è fondamentale nella mia vita. È intervenuto sempre per salvarmi la vita nel vero senso della parola. Ho sofferto molto di attacchi di panico con conseguenze drammatiche e ogni volta, quasi per magia e senza che lo cercassi, è arrivato il teatro a riportarmi al mondo. Pensa come posso stare dopo tutto questo tempo di inattività. Il cinema mi affascina da morire e spero di ripetere (più volte) quella bellissima esperienza.
Hai iniziato facendo musical importanti, è nata da li la voglia di cantare?
La voglia di cantare è sempre stata presente sin da piccolo, ma ho iniziato tardi perché ero troppo timido e introverso. Poi quando sono maturato le cose sono cambiate. Nel musical chiaramente cantavo, ma è solo grazie all’incontro con il mio coach Stefano Zanchetti, che ho preso realmente coscienza del mio potenziale… ma ancora devo farne di strada!
Sei il frontman della cover band di Tiziano Ferro, lo hai scelto per il timbro di voce, per la sua musica, o per altro?
Guarda in realtà tutto questo è nato perché ho letto del provino che la band faceva per cercare il nuovo front man, ho inviato una mail di domenica, mi hanno risposto subito chiedendomi una demo, ovviamente di Tiziano Ferro, io non avevo mai osato cantare una sua canzone. Quindi ho fatto il “panico” per cercare uno studio aperto che mi permettesse di fare un prodotto decente e l’ho inviato. Mi hanno poi chiesto di preparare 10 canzoni per il provino… altro panico! Ahaha. Ma alla fine l’ho vinto e devo dire che quello che per me era un muro è diventato un punto di forza. Anche perché Tiziano Ferro ha un range vocale molto ampio e io mi ci trovo bene.
È uscito il tuo ultimo brano come cantautore, con un videoclip in cui non balli però…
Nel mio nuovo brano mi sono dedicato solo all’aspetto musicale e interpretativo, si chiama “Ho amato te”, il testo è mio, la musica è stata scritta da Alessandro David, mentre missaggio e mastering sono di Randy Roberts ed è presente su tutti i Digital Store oltre che su YouTube. Parla di un amore finito, senza identità di genere, può essere anche un amore di un amico/a, qualsiasi tipo di amore. Finito non per scelta personale, ma per scelta dell’altra persona. Infatti nel testo a un certo punto dico “tanto sai che ti aspetterò ” se non è amore questo…
Di che parli nelle tue canzoni?
In genere nelle mie canzoni parlo sempre di amore, in ogni forma, perché credo che sia davvero il motore del mondo, anche quando ci fa soffrire, perché attraverso il dolore si cresce sempre e si evolve. Lo so che sembrano frasi scontate e ovvie, ma per me è così.
Nella vita fai anche l’istruttore di fitness…
Si, sono un istruttore di fitness e personal trainer, questo lavoro è nato aD un certo punto della mia vita, quando vedevo che il teatro non mi permetteva più di vivere, non per mancanza di ingaggi, ma per un discorso di retribuzione. Mi sono detto “cosa ti piace fare che puoi trasformare in lavoro?” Beh, la palestra ha sempre fatto parte della mia vita con la danza… quindi ho iniziato a studiare come un matto per certificarmi, e ora è praticamente la mia attività principale, insieme alla musica.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Nel prossimo futuro vedo ancora tanta musica, riprenderò a breve I concerti con la tribute band e sto lavorando a due nuovi pezzi, uno per l’estate, con un motivetto molto leggero adatto alla spensieratezza estiva, l’altro è un po più impegnato: tratta una tematica purtroppo ancora molto attuale, ossia l’omofobia nella forma più orrenda, quella che si sviluppa in famiglia quando si hanno due genitori ignoranti e bigotti, che invece di accettare il proprio figlio/a per come è e farlo stare bene, ostacolano la sua vita e cercano di “curare quel male”.
Grazie per esserti raccontato a noi…
Grazie a te per la splendida intervista e spero di farti e farvi ascoltare al più presto i miei nuovi brani. Inoltre spero vivamente di poterti invitare presto a teatro.
Ciao a tutti voi!
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