LA BASILICATA DA ESPLORARE

postato in: TOP ONE NEWS, TRAVEL | 0

Da Matera, capitale della cultura 2019, alla scoperta della terra lucana

di Beatrice Crescentini

Balzata agli onori della cronaca per l’elezione a capitale della cultura per il 2019, la città dei Sassi è da sempre la punta di diamante dell’antica terra lucana. Ma prima di andare a cercare le nostre cinque mete più o meno conosciute, ma tutte degne di essere visitate, fermiamoci un attimo. Perché Basilicata e Lucania?

Tra le varie regioni d’Italia, la Basilicata è tra le poche regioni (se non forse l’unica) ad essere conosciuta con due nomi: Basilicata e Lucania. Il più antico è senza dubbio “Lucania”, che andava a designare l’antica regione di epoca pre-romana abitata dal popolo dei Lucani. I suoi confini non sono esattamente sovrapposti a quelli odierni, in quanto lasciavano fuori la zona di Matera e inglobavano la zona di Cosenza. L’etimologia del termine è ancora dubbia, anche se ci sono numerose versioni: oltre all’eroe eponimo Lucus, il nome potrebbe derivare dal greco lykos (lupo) o anche dal latino lucus inteso come bosco sacro.

Il termine Basilicata sembrerebbe svilupparsi invece nel periodo dell’ultima dominazione bizantina in Italia (tra il XI e il XII secolo d.C.) dal greco basilikòs (che potremmo tradurre come “reale/imperiale”). Per cui la Basilicata sarebbe stata quella parte di Lucania ancora sotto il controllo di Costantinopoli, la cui lingua principale non era più il latino, ma proprio il greco.

Anche se l’antica Lucania non esisterà più nella sua forma amministrativa e la Basilicata prenderà nel tempo i contorni che conosciamo oggi, guai a chiamare i suoi abitanti con un nome diverso da lucani!

Matera (MT): Sassi e non solo

Partiamo subito col botto: le tradizionali abitazioni in pietra abitate sin dall’epoca paleolitica, non si chiamano singolarmente sasso, ma Sassi è il nome del quartiere intero in cui sono racchiusi i caratteristici edifici. Anzi, a dir la verità sono due: Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Ecco perché li conosciamo con questo nome! Oltre alla particolarità degli edifici in sé e per sé, antichi e assimilabili alle janas sarde, i Sassi fanno di Matera una tra le città abitate ancora oggi, più antiche al mondo.

Metaponto (MT): la città di Pitagora

Come la Grecia sia stata in grado di esportare la sua lingua, le sue merci e i suoi usi in tutto il bacino del Mediterraneo è presto detto: fondando colonie sulle coste italiane, francesi, spagnole e nordafricane. Avete presente la famosa zona della Magna Grecia? Ecco, appunto: l’antica città di Metaponto era proprio una colonia greca, fondata da esuli provenienti dall’Acaia.

È vero che di città fondate da greci ne abbiamo a iosa in Italia, specialmente al sud, ma perché Metaponto è così importante? Scolari vecchi e nuovi, non odiatemi: in questa città il matematico Pitagora (proprio quello del famoso teorema sui triangoli) fondò una delle sue scuole e vi visse fino alla fine dei suoi giorni nel 490 a.C.

Craco (MT): borgo fantasma

Per quanto l’uomo possa voler comandare e plasmare il mondo che ha intorno a sé, in realtà è sempre la natura che ci lascia fare. Non abbiamo alcun controllo in merito. È quello che è successo nel piccolo centro di Craco, in provincia di Matera, sopravvissuto per quasi 9 secoli (la prima fonte storica che cita il paese di Graculum è del 1066) a pirati, briganti, nascita e caduta di imperi, ma non a una frana nel recente 1963, che ne causò l’abbandono da parte dei suoi abitanti. Oggi il centro di Craco è visitabile attraverso un percorso guidato messo in sicurezza, anche se non è possibile visitarlo in maniera libera, considerando che alcune architetture continuano a crollare.

Aliano (MT): sulle tracce di Cristo si è fermato a Eboli

Correva l’anno 1935 e il medico e scrittore torinese Carlo Levi (1902-1975) venne condannato dal regime fascista al confino nel piccolo paese lucano di Aliano, in provincia di Matera. Qui, colpito dall’ambiente e dalla gente che lo circondava, decise di ricreare nel suo Cristo si è fermato a Eboli (1945) il paese di Aliano, chiamandolo Gagliano. Per quanto il confino non è stato sicuramente una passeggiata per lo scrittore, il paese lo accolse benevolo e si strinse un legame così forte che alla sua morte, pur essendo torinese, Levi chiese e ottenne di essere sepolto nel cimitero del suo Gagliano.

Venosa (PZ): la colonna della fertilità

Se si riesce a far per un attimo tacere la voce della fede (qualsiasi essa sia) per muoversi lungo la scia delle epoche storiche, è interessante notare come il sovrapporsi dei culti sia una vera e propria costante per evitare pesanti “strappi”: lo hanno fatto per esempio i romani e i loro dei nei confronti dei popoli conquistati, come lo ha fatto poi la Chiesa nei confronti degli dei romani. A Roma come anche a Venosa.

In questa città in provincia di Potenza, infatti, l’antica chiesa della S.S. Trinità sorge sugli antichi resti del tempio di Imene, divinità protettrice del matrimonio. Una delle colonne romane è (ancora oggi?) protagonista di un antico rituale della fertilità: se una donna non riesce a concepire, può sfregare il palmo della mano lungo la colonna e così può rimanere finalmente incinta.

Strano come una terra così antica e riservata possa avere così tanto da dire, vero? Ebbene, questa è solo una piccola selezione. Il resto tocca a voi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *