ANEMIA DA CARENZA DI FERRO O ANEMIA SIDEROPENICA
prof. Raffaele Landolfi
Key points
- La carenza di ferro è molto comune, soprattutto nelle donne giovani
- Anche quando essa non provoca anemia è importante riconoscerla e curarla
- La ricostituzione delle riserve di ferro determina un importante miglioramento delle condizioni generali
La carenza di ferro è molto più comune di quanto si pensi, soprattutto nelle donne giovani. Le ricorrenti perdite ematiche mestruali, soprattutto se abbondanti, progressivamente impoveriscono l’organismo di questo minerale.
Il ferro è essenziale per la formazione dei globuli rossi. In particolare è necessario per la produzione dell’emoglobina, che è una proteina di importanza vitale poiché permette ai globuli rossi di trasportare ossigeno ai tessuti. Il ferro è però anche necessario per la funzione muscolare e per la rigenerazione cellulare.
Il ferro svolge dunque un ruolo chiave per il nostro benessere ma ciò nonostante la sua carenza è spesso trascurata anche quando essa provoca anemia. Le persone giovani e in buona salute possono infatti fare poca attenzione al fatto di accusare inusuali stanchezza e fiato corto, mentre chi pratica sport impegnativi nota più facilmente un calo delle prestazioni fisiche.
Le persone anziane e quelle affette da altre malattie croniche, soprattutto cardiorespiratorie, possono attribuire il loro peggioramento all’avanzare dell’età o della malattia di cui sono portatrici invece che alla carenza di ferro. Ma quali sono le cause più importanti di questa carenza? Essenzialmente le perdite ematiche, come si è detto. Ma oltre ai sanguinamenti evidenti come quelli delle donne in età fertile bisogna considerare la possibilità di sanguinamenti occulti e cronici, tipicamente all’interno del tratto gastrointestinale. Queste piccole emorragie possono essere causate da ulcere, polipi, tumori o malattie infiammatorie.
Altra possibile causa di carenza di ferro è lo scarso assorbimento del ferro alimentare, tipico di alcune malattie intestinali croniche, tra cui la più importante è la celiachia. Almeno nei paesi occidentali è molto rara invece la carenza di ferro da scarso apporto alimentare. La carenza di ferro e l’anemia associata (che viene definita sideropenica) sono dunque talmente comuni e le conseguenze sono così importanti che è essenziale eseguire periodicamente controlli, sia dei valori ematologici, sia delle riserve di ferro.
Queste sono facilmente valutabili mediante il dosaggio della ferritina. Se viene accertata l’esistenza di un’anemia sideropenica o se semplicemente si dimostra una carenza di ferro è importante identificarne le cause, sia per escludere o curare eventuali patologie importanti, sia per rendere più efficace la terapia, che si basa sulla somministrazione di ferro.
Questa può essere fatta con preparati per uso orale, alcuni dei quali molto ben tollerati ed efficaci. La somministrazione di ferro per via endovenosa viene invece riservata ai casi di anemia grave o di insufficiente assorbimento del ferro per via orale. In ogni caso l’obiettivo deve comprendere sia la regressione dell’anemia, sia la ricostituzione completa e duratura delle riserve di ferro.
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