prof. Raffaele Landolfi
Key Points:
- La vita emotiva e le difficoltà quotidiane ci assorbono completamente generando malessere
- Spostare l’attenzione sui segnali del nostro corpo, su riflessioni spirituali o su impegni mentali è essenziale per recuperare un certo benessere
Che cos’è il benessere? I più pensano che il benessere sia una condizione in cui mente e corpo si trovano come in uno stato di grazia. Ma è chiaro che di questo stato magico solo pochi possono godere e in genere per poco tempo.
E’ invece utile pensare al benessere come ad una condizione di buon equilibrio psicofisico e allora l’obiettivo benessere è davvero per tutti: giovani e anziani, persone sane e persone con uno o più problemi di salute. Per queste ultime persone, così come per chi è provato dall’età o da problemi economici o familiari, è essenziale tener conto delle condizioni obiettive. E quindi si può proporre un percorso benessere con l’obiettivo di ottenere la migliore condizione psicofisica possibile nelle condizioni specifiche in cui la persona si trova.
E, proprio perché l’età molto avanzata e i problemi di salute o personali sono una seria minaccia alla qualità della vita, è essenziale, in queste situazioni, avere particolare cura di tutti i fattori che possono avere un’influenza positiva sul benessere.
Un’antica credenza indiana sostiene che ognuno di noi è come una casa con quattro stanze: c’è la stanza del nostro corpo, quella della nostra mente, quella delle emozioni e quella spirituale. Ad ognuna di queste stanze dovremmo dedicare tempo e attenzione, avendo cura di tenerla, per così dire, il più in ordine possibile. Le stanze sono ampiamente comunicanti e questo può essere un fattore positivo o negativo a seconda delle nostre scelte.
Molte persone con problemi di salute passano gran parte del loro tempo nella stanza delle emozioni dove tristezza, rabbia e depressione non fanno che accentuare il loro malessere fisico. Anche chi ha preoccupazioni di altro tipo ed è troppo assorbito dalle proprie emozioni sviluppa un malessere fisico ed ha una capacità di ragionamento limitata e condizionata. Passare troppo tempo nella stanza “emotiva” irradia malessere alla stanza del corpo e a quella della mente, come dimostrano l’aumentato rischio di malattie psicosomatiche e di scelte avventate e irrazionali delle persone emotive o in difficoltà.
Se vogliamo liberarci da questi disagi emotivi dovremo passare maggior tempo nelle altre stanze della nostra casa sfruttando in maniera positiva le comunicazioni che ci sono soprattutto tra le stanze delle emozioni, del corpo e della mente.
Farsi assorbire dalla lettura di un libro interessante (stanza della mente) attenua infatti le emozioni negative. Lo stesso effetto positivo è prodotto dal concentrarsi sulla respirazione o sull’attività fisica. Ma, al di là, di queste tecniche, peraltro ben note, è essenziale ripartire adeguatamente il nostro tempo e la nostra attenzione tra i nostri diversi modi di essere, riconoscendo i benefici e i danni del dedicare tempo e spazio mentale a una determinata stanza della nostra casa.
Non ho parlato della stanza spirituale. Chi ha la fede conosce la forza e la serenità della preghiera. Chi non ce l’ha è tenuto comunque a coltivare il suo mondo spirituale, magari riflettendo sul significato e la direzione della vita propria e dei propri cari. Questa stanza, sempre meno frequentata nella convulsa vita di oggi, merita una visita giornaliera anche breve.
L’ideale sarebbe cominciare la giornata con una routine costituita da una riflessione spirituale seguita da ginnastica o esercizi respiratori. Si può poi fare il programma di giornata e concludere con un pensiero o ricordo fonte di gioia.
Sarebbe un ottimo modo per fare una prima visita alle quattro stanze della nostra casa!
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