prof. Raffaele Landolfi
Key Points:
- Assumiamo vitamina D con alcuni alimenti e la produciamo esponendoci al sole
- La carenza di vitamina D è molto comune ed è perciò importante verificarne i livelli ematici
- Correggere eventuali carenze è importante per la salute delle ossa e del sistema immunitario
Della vitamina D si scoprono effetti benefici sempre nuovi. Fino a non molti anni fa la si riteneva unicamente implicata nel controllo della buona calcificazione delle ossa e veniva raccomandata per la prevenzione del rachitismo infantile e dell’osteoporosi. Se il rachitismo infantile è una condizione divenuta molto rara, almeno nel nostro paese, l’osteoporosi continua ad essere una patologia particolarmente diffusa e una delle cause è la carenza cronica di vitamina D.
Questa vitamina è presente in molti alimenti, e tra questi: uova, pesce azzurro e fegato sono tra quelli in cui il contenuto di questa vitamina è più abbondante. Ma anche la nostra pelle è capace di produrre vitamina D provvedendo a circa un terzo del nostro fabbisogno. Ma può farlo quando è esposta al sole e ciò non sempre avviene soprattutto nella stagione invernale. Ne deriva una carenza che è naturalmente ancora più comune negli anziani e in tutte le persone che per ragioni di salute, lavorative o geografico-climatiche si espongono poco al sole. Si comprende perciò il perché la carenza di vitamina D sia divenuta tanto comune e quanto sia importante effettuare nei vari check up anche il dosaggio dei livelli ematici di questa vitamina.
Gli eventuali livelli insufficienti potranno essere corretti abbastanza facilmente con la somministrazione orale di questa vitamina alle dosi opportune. Tra l’altro la vitamina D modula i processi infiammatori e la risposta immunitaria e, secondo studi recenti, sembrerebbe poter avere un ruolo nella prevenzione dei tumori. Quindi non controllare e correggere eventuali carenze sarebbe proprio imprudente.
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