Difficile a dirsi . . .
di Michela Flammini
Che Natale vi aspettate quest’anno? Il solito shopping nei centri commerciali o spese folli su Amazon?
Quello che tutti ci auspichiamo è ovviamente che la curva del contagio del Covid scenda e l’italia venga liberata dalla morsa di questa pandemia, ma in ogni caso, sicuramente dovremmo mantenere le distanze e le precauzioni sanitarie molto alte, se non vorremo ripiombare nel lockdown completo (o quasi) che è poi quello che stiamo vivendo oggi…
E se le grandi multinazionali dell’e-commerce, come Amazon, Ebay, Alibaba sono tra le poche ad aver moltiplicato i propri guadagni, insieme al mondo del food (soprattutto quello a domicilio come Deliveroo, Glovo, Just Eat, ma anche il più tradizionale Bofrost, ecc.), bisogna necessariamente far conto con un’evidenza che, se in tempi diversi sarebbe un ottimo indice, ad oggi segna la condanna di tante piccole attività locali: l’aumento dell’acquisto online.
Da un sondaggio effettuato da Cortilia (e-commerce di spesa a domicilio), infatti, oltre il 66% di utenti dichiara di aver cambiato consuetudini relative alla spesa alimentare rispetto a prima del lockdown.
Sicuramente, al di là della comodità, si acquista online per paura della pandemia. Ricordiamoci però che oggi in Italia non si muore solo di Covid, si muore anche a causa del Covid…
In questo periodo sono stati evidenziati dei dati molto preoccupanti, dall’Osservatorio Suicidi Covid-19, istituito dalla Fondazione BRF, che ha segnalato ben 62 suicidi correlati al Covid-19 solo dall’inizio di marzo fino a giugno e questo non dovrebbe accadere nel 2020, non in Italia, non certo nel “Bel Paese”, neanche con una pandemia in corso, eppure anni e anni di malgoverno, ci hanno portati ad essere vittime del Covid su due fronti.
E’ davvero difficile, perfino per i lavoratori che ancora possono lavorare e circolare, decidere se rischiare di prendersi il Covid o di perdere tutti i propri investimenti nel lavoro di una vita.
E poi cosa dire dei tanti “esclusi” dagli ultimi Decreti “Ristori” e “Ristori bis”? come ad esempio i disoccupati, i liberi professionisti, i commercianti, coloro che si erano visti arrivare 600 euro di bonus aprile-maggio, dovendone versare oltre 3.000 solo di INPS per il 2020, nonostante i ricavi siano azzerati per alcuni? E’ vero, è stato disposto il blocco temporaneo, ma, in ogni caso, chi abbia voluto avvalersene, si troverà alla scadenza, ipoteticamente nel 2021 a dover versare il doppio nelle casse dell’INPS.
Tanti altri esempi si potrebbero fare, ma meglio fermarci qui e stare a guardare… nella speranza che sotto l’albero, a Natale, ci sia almeno un pò di tranquillità, magari il tanto atteso vaccino!
#SIAMOCONVOI
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